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Welfare, in arrivo l’assegno universale per figli a carico: spetta anche ai senza reddito e agli autonomi

Anche gli autonomi con 30.000 euro di soglia Isee e gli incapienti potrebbero ricevere un assegno familiare per i figli a carico. La proposta è in Parlamento da tempo, ma è stata rilanciata con forza durante l’assise del Partito democratico riunito al Lingotto di Torino. E adesso la commissione Finanze del Senato ha calendarizzato l’esame del ddl delega a prima firma Stefano Lepri (Pd) che tratta la materia. «La prossima settimana si vota – assicura il relatore Moscardelli – e visto il consenso registrato al Lingotto puntiamo a chiudere al più presto».

Il nuovo assegno universale per i figli a carico «secondo le nostre simulazioni consentirebbe di dare il beneficio all‘85% dei nuclei familiari italiani» quindi sarebbe una misura «largamente universalistica» e andrebbe in direzione «dell‘equità» perché supererebbe l‘attuale «paradosso del nostro welfare che non copre le fasce più povere, il lavoro autonomo e gli incapienti» spiega Lepri.

La delega ipotizza di accompagnare i figli «fino alla loro presunta autonomia», con un sistema di “decalage”: fino ai 3 anni l‘assegno sarebbe di 200 euro al mese; dai 3 ai 18 anni di 150 euro al mese; la fascia successiva fino a ai 26 anni di 100 euro. Il sostegno è legato al reddito Isee: fino a 30mila euro di soglia Isee l‘assegno sarebbe uguale per tutti per poi andare a calare nella fascia tra 30 e 50mila euro di soglia Isee. Il testo prevede anche l‘innalzamento della soglia di 5mila euro per ogni ulteriore figlio a carico e per gli incapienti prevede esplicitamente che «il beneficio sia riconosciuto in denaro», in modo da superare l‘esclusione dalle detrazioni fiscali.

In base alle simulazioni «fatte anche da Upb e Banca d‘Italia, questo meccanismo consentirebbe a due terzi delle famiglie di avere tutto il beneficio, un altro 20% l‘avrebbe ridotto e un ulteriore 15% resterebbe fuori» spiega sempre Lepri. Oltre all‘equità la misura – continua il sentaore – avrebbe il vantaggio di essere «certa», perché non più legata alla condizione di lavoro, e «semplice, mentre oggi si hanno 7-8 misure diverse». L’assegno universale infatti andrebbe a sostituire tutti gli attuali sostegni e detrazioni per figli a carico.
Resta il nodo coperture, visto che la proposta aggiunge 2 miliardi (4 a regime) ai 19 che oggi si spendono per i vari assegni familiari che sarebbero riassorbiti dal nuovo strumento.

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