Proroghe scadenze fiscali: i rinvii nel decreto Sostegno
Come già successo in precedenza con gli altri provvedimenti emergenziali, il Decreto Sostegno riscriverà il calendario fiscale.
L’intervento sulla pace fiscale e sulla certificazione unica 2021 è stato confermato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con due appositi comunicati stampa. Ma le proroghe in arrivo non riguardano solo questi due fronti, sono diverse.
Un riepilogo in tabella.
Oggetto della proroga | Data di scadenza prevista | Termine prorogato |
Rate rottamazione ter scadute e saldo e stralcio | 1° marzo 2021 | 31 luglio per quelle scadute nel 2020, 30 novembre per quelle scadute nel 2021 |
Comunicazioni enti esterni per la precompilata (banche, assicurazioni, enti previdenziali, amministratori di condominio, università, asili nido, ecc.) | 16 marzo 2021 | 31 marzo 2021 |
Trasmissione telematica Certificazione Unica all’Agenzia delle Entrate | 16 marzo 2021 | 31 marzo 2021 |
Consegna Certificazione Unica ai percipienti | 16 marzo 2021 | 31 marzo 2021 |
Messa a disposizione della dichiarazione precompilata | 30 aprile 2021 | 10 maggio 2021 |
Versamento Web Tax | 16 marzo 2021 | 16 maggio 2021 con relativa dichiarazione al 30 giugno 2021 |
Alle proroghe fiscali si aggiunge la nuova sospensione dell’attività di riscossione, fino al 30 aprile, ovvero data di termine dello stato di emergenza.
Pace fiscale nel decreto Sostegno, novità stralcio cartelle e sanatoria avvisi bonari
Il Decreto Sostegno, inoltre, porta con sé una nuova pace fiscale, articolata su due filoni principali:
- lo stralcio dei debiti emessi dal 2010 al 2010, esclusivamente per i contribuenti con redditi fino a 30.000 euro. Saranno cancellati in automatico i debiti fino a 5.000 euro, secondo lo schema già adottato con il decreto legge n. 119/2018, senza adempimenti da parte dei contribuenti;
- la definizione agevolata degli avvisi bonari relativi al 2017 e al 2018 rivolta alle partite IVA che, a causa dell’emergenza Covid, hanno perso più del 33 per cento del volume d’affari nel 2020 rispetto al 2019. Sarà l’Agenzia delle Entrate ad inviare la proposta di sanatoria al contribuente, con l’importo dovuto al netto di sanzioni e somme aggiuntive.
Trova spazio nel decreto Sostegni anche l’accordo sulla riforma della riscossione: a regime, i crediti non recuperati entro cinque anni dalla data di affidamento all’Agenzia delle Entrate Riscossione diventeranno inesigibili, ma solo qualora non siano state avviate procedure esecutive o non siano state accordate proposte di definizione agevolata.
Sarà il Ministero delle Finanze a indicare i criteri per la messa a punto della riforma, entro la data di conversione in legge del decreto Sostegno.
Villani Rag Savino